Medicina di precisione – Malattie reumatologiche: boom di casi in Italia, 5 milioni colpiti – le donne le più vulnerabili

IN ITALIA LE MALATTIE REUMATOLOGICHE COLPISCONO OLTRE 5 MILIONI DI PERSONE DI QUESTE OLTRE 700 MILA SI STIMANO SOFFRONO DI FORME CRONICHE COME ARTRITE REUMATOIDE E SPONDILOARTROPATIE DI CUI L’80 PER CENTO SONO DONNE.

IL COLLEGIO DEI REUMATOLOGI RIUNITO IN CONGRESSO A BOLOGNA PER MIGLIORARE ORGANIZZAZIONE, QUALITA’ E COMPETENZE E PERCORSI DI CURA DEGLI OPERATORI SANITARI IN REUMATOLOGIA.

Tra i temi più discussi in occasione del 28° Congresso del Collegio Reumatologi Italiani del CReI tenutesi a Bologna dal 9 all’11 Ottobre 2025 quello dedicato all’Artrite Reumatoide (AR) è stato senza dubbio uno degli argomenti che ha suscitato il maggiore interesse e stimolato il confronto dei vari esperti clinici e ricercatori scientifici, medici presenti al Convegno.

L’Artrite Reumatoide (AR) è una malattia autoimmune che provoca infiammazione di tutte le articolazioni provoca dolore e gonfiore e rigidità articolare che se non trattata può produrre danni permanenti e compromettere la funzionalità articolare e la qualità della vita dei pazienti.

L’Artrite Reumatoide (AR) è causata da un disturbo cronico del sistema immunitario determinato da predisposizioni genetiche, ormoni, fattori epigenetici che possono essere causa di mal funzionamento del sistema immunitario che in condizioni di funzionalità è il sistema attraverso il quale l’organismo attiva i meccanismi di difesa verso gli agenti patogeni.

In corso di malattia da Artrite Reumatoide (AR) il sistema immunitario è perturbato e si attiva erroneamente distruggendo i tessuti delle cellule sane dell’organismo di tali pazienti causando una infiammazione cronica, dolore e danni articolari a causa di una produzione auto-anticorpale che colpisce i tessuti dell’organismo invece di contrastare gli agenti patogeni esterni come batteri e virus.

Nella sessione di apertura del Congresso di Bologna dedicata interamente all’ Artrite Reumatoide (AR) una interessante relazione sui target terapeutici oggi disponibili per il trattamento per l’Artrite Reumatoide (AR) è stata tenuta dal Dott. Dario Camellino di Genova, il quale ha evidenziato come purtroppo i farmaci disponibili tra quelli che appaiono più efficaci (Methotrexate) non sembrano essere capaci di arrestare il processo erosivo della malattia. I farmaci antagonisti del TNF-Alfa (Infliximab) o (Etanercept) che i medici hanno a disposizione come terapia alternativa vengono oggi usati per modificare la risposta biologica dell’organismo con la speranza di ottenere un miglior controllo delle malattie reumatologiche e per comprendere meglio la patogenesi delle stesse.

I risultati più importanti riportati dai lavori scientifici sino ad ora pubblicati e uno scarso numero di pazienti studiati giustificano un modesto ottimismo verso questa nuova classe di farmaci definiti biologici antagonisti TNF-Alfa, nonostante che nelle conclusioni provvisorie e nell’ipotesi preliminari siano stati evidenziati anche i rischi relativi determinati dalla soppressione inibizione del TNF-Alfa che svolgendo un ruolo importante sul sistema immune per la difesa dell’ospite contro le infezioni e contro il cancro possono gravare sulla maggiore incidenza di infezioni opportunistiche, neoplasie, linfomi e nelle malattie cardiovascolari e alterazione metabolica dei pazienti.

La recente scoperta sulla tolleranza immunitaria dei ricercatori insigniti con il premio Nobel per la Medicina e Fisiologia 2025 assegnato a tre ricercatori americani Mary  E. Brunkow e Fred Ramsdell e al giapponese Shimon Sakaguchi per la loro scoperta sui linfociti T Regolatori (T-reg) cellule essenziali per l’equilibrio immunitario che rivelano i meccanismi di come tali cellule possono impedire al sistema immunitario di attaccare i tessuti sani e che possono gettare le basi per nuove terapie contro le malattie autoimmuni e i tumori saranno particolarmente utili in campo reumatologico che gastroenterologico per contrastare le malattie autoimmuni e le Malattie Croniche Non Trasmissibili poiché la scoperta del gene di regolazione FOXP3  delle cellule T regolatorie (T-reg) che sono le guardie di sicurezza del sistema immunitario come ha spiegato Augusto Sannetti Presidente della Società Italiana Educazionale di Medicina di Precisione presente al Congresso di Bologna saranno decisive per capire come funziona il sistema immunitario e perché si sviluppano le malattie autoimmuni.

D’altra parte, ribadisce Augusto Sannetti l’avvento del sequenziamento del DNA e delle sue caratteristiche polimorfiche ha certificato l’unicità irripetibile per singolo individuo (identitario, genetico, e genetico polimorfico) ed essere unici in termini morfo-funzionali rende la compatibilità del nostro sistema immune sempre specificatamente problematica.

Non esistendo una compatibilità assoluta in maniera universale del nostro sistema immune ma solo una tollerabilità con range diversi che si può definire della tolleranza compatibile, poiché le cellule immunitarie sono determinate geneticamente, la somministrazione di sostanze esogene, vaccini, farmaci, sostanze chimiche di sintesi etc. che sono perturbatori e disturbatori endocrini del nostro sistema immune producono una ulteriore infiammazione accelerata che nella maggior parte delle terapie utilizzabili possono non essere adeguate né sicure né funzionali.

Ecco perché la scoperta del fattore di regolazione gene FOXP3 delle cellule T-reg, spiega Augusto Sannetti, può rappresentare la nuova speranza per protocolli terapeutici per una reale Medicina di Precisione efficace e sicura per controllare le Malattie Autoimmuni non solo reumatologiche ma in tutte le Malattie Infiammatorie Croniche dei vari distretti dell’organismo umano.

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